Per molti è una festa quasi rovinata. Per molti, non per tutti. Non certo per chi la Juve la conosce, la ama, l’ha perfino studiata nel corso della storia. Fa parte di quel DNA particolare, mai arrendevole, mai sufficiente a placare una sana fame di vittoria. E questo DNA Conte ha dimostrato di possederlo.
Ecco quindi il senso del suo “voglio rimanere, ma serve un confronto”. Ti piace vincere facile?! Certo che no, ma sta accadendo, già oggi forse. Una vittoria scontata, annunciata. Distanza abissale dalla seconda, mai davvero impauriti da possibili rimonte. Un dominio netto, pur con la Champions da giocare, almeno fino ai quarti.
Ora che tutto è matematicamente facile, Conte ai microfoni agita la vigilia della festa: “Voglio restare, ma serve un confronto”. Un confronto sulle strategie, perché la Juve deve sempre puntare al massimo. Perché dopo il 7-0 rifilato al Barcelona, Conte avrà di certo pensato che con una/due pedine in più qualche fastidio ai tedeschi lo si poteva pure dare. Perché dopo aver ancora una volta rinunciato a candidare un uomo alla classifica cannonieri, Conte avrà di certo pensato che con un bomber questa squadra volerebbe a velocità maggiore.
Ci sono tanti confronti da fare. Non va per nulla bene il trattamento della stampa, dei media in generale. Non va bene il tacere ciò che le curve e le tifoserie avversarie riservano al pullman e ai ragazzi bianconeri. Non va bene il modo in cui Palazzi e la Magistratura Sportiva sta conducendo battaglie che sembrano politiche, di certo personali a tratti.
Questo confronto deve riguardare ovviamente la Società Juventus, soprattutto la Proprietà. Quanta fatica per Conte per tenere tutti nel più completo ordine, tutti sulla corda, sul pezzo, come in campo come fuori. Quanta fatica a ingoiare rospi velenosi, tipo per esempio l’assurda squalifica di inizio anno, tipo il dover ancora sottolineare che gli scudetti sono ormai 31.
Sì, ha ragione Conte: serve un confronto. Così magari la festa diventa più rumorosa e allegra.
bruno dice:
La foto qui sopra è la sintesi della ” vera forza della Juve” attuale. Un Agnelli vero, che incarna l’amore e la passione di una famiglia da sempre ai vertici di questa GLORIOSA società e Antonio Conte, anima passione amore smisurato e artefice di questo ennesimo miracolo chiamato JUVE. Ma questi due “meravigliosi ragazzi” devono fare i conti con chi di questa Juve è PADRONE e sappiamo chi è così come sappiamo il ruolo che ha avuto in momenti tristi e bui della storia della Juve.Personalmente, quest’estate, a Villar Perosa,prima della partitella , ho visto in mezzo al campo ” di famiglia” uno zombie alto e dinoccolato che non porta il cognome Agnelli, che come un pavone roteava in cerca di una visibilità che non merita, almeno questa è stata la mia impressione. Non conosco personalmente ANDREA così come non conosco l’altro, ma Andrea è venuto in mezzo ” a noi tifosi” firmando autografi e fraternizzando con noi, mentre l’altro ha continuato a roteare in mezzo al campo quasi ostentando una superiorità che non merita e non fa nulla per meritarsi. Credo, ma forse mi sbaglio, che questo sia il maggiore OSTACOLO per questi 2 “stupendi ragazzi” che non è solo di impegno economico ma forse e sopratutto, di FINTO AMORE nei confronti della JUVE.
05/05/2013 — 11:55