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Il punto sul mercato

Fine del calciomercato, inizio dei casi

Per prima cosa cerchiamo di diversificare un punto:

  • la Juve ha acquistato e venduto cercando di rientrare in due anni nei termini del FPF. Il saldo è positivo, evidente invece come il lato finanziario sia appesantito da esuberi ancora in rosa con stipendi importante. Torneremo su questo argomento fra poche righe;
  • altre squadre hanno invece dovuto cedere alle ripicche dei propri giocatori mandandoli in prestito gratuito senza obbligo di riscatto, in taluni casi anche con rinnovo e ritocco dell’ingaggio.

Chiarito questo, cominciamo l’analisi.

Il caso del mercato a caso di Paratici?

Tutti (tutti chi?) contro Paratici. Per inciso: sarebbe lo stesso personaggio dietro CR7, Rabiot, Emre Can, la cessione di Cancelo con plusvalenza e saldo positivo, Ramsey a zero.

Evidente come qualcosa sia andato storto nei piani del buon Fabio, ma potrebbero esserci state difficoltà che qui fatichiamo non solo a scoprire, ma anche ad analizzare nel dettaglio. Di certo c’è che siamo in un’era dove i giocatori hanno un peso enorme, molto più di quello che dirigenti come Paratici possono sopportare. Quindi, anche se sei sceicco e non badi a spese, casi come quello di Neymar non sono isolati, ma proprio perchè sei sceicco ti puoi permetterti una posizione di forza costringendolo ai giardinetti e rimettendoci un sacco di quattrini. Altrimenti…

Il potere dei giocatori

Altrimenti, come la Bild ha recentemente sottolineato, allo stesso modo in cui questo blog ha tentato di denunciare, il potere dei giocatori e dei procuratori supera di gran lunga quello dei dirigenti e delle società ridotte a pagare punto e basta, o a trovare escamotage degli ultimi giorni di mercato sempre a rimessa.

Stipendi come quello di Khedira o Matuidi, con le pretese di Campioni di quel livello, non si sposano con richieste del tipo “non fai più parte dei nostri piani, devi trovarti una squadra diversa”. Quale? I rifiuti dello stesso Emre Can a PSG e Barca raccontano comunque di una Juve difficile da lasciare, e comunque conveniente perchè gli stipendi vengono pagati. Lauti stipendi. Il che riporta il discorso: quanto potere ha davvero la società?

Praticamente nessuno. Dirigenti e società hanno scarso potere se un tizio pesa a bilancio oltre 10 milioni di Euro e può far leva su questa cifra per vedersi assecondare ogni scelta o desiderio. Al punto che sembra ci siano giocatori che possono benissimo starsene lontani dal campo o peggio seguire in TV le partite della Champions. I soldi arrivano comunque. Tema su cui riflettere, magari mettere un freno.

Sarò vecchio o sarò strano, ma con 8 o 10 milioni di Euro pretendo un campione fatto finito, non un ventenne che soffre di crampi e che ha ancora tutto da imparare, specie in Italia. Perché poi si contratta male quando le cose non vanno benissimo.

I compiti di Sarri e della società

E adesso tocca a Sarri. Forse la cosa che meno preferisce: gestire un gruppo largo, numeroso e dove in molti non sono contenti. Mettendo sempre a fuoco i risultati, scegliendo di volta in volta gli atleti giusti in quel momento e tenendo tutti sull’attenti. Forse è il vero pericolo di questa prima parte di stagione.

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