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Dal campo

Fiorentina – Juventus: parla Sarri

Disciplina, regole, modo di stare al mondo per quanto concerne le videocamere. Questa Juventus ha un brand già forte, indispensabile se vuoi vendere il tuo marchio nel mondo dove cerchi un posizionamento forte e deciso.

E lo percepisci proprio dalla prima conferenza stampa di Sarri in cattività. Più pacato, più rilassato (certo l’ambiente è diverso da Napoli) e forse più lucido. Oltre che un fiume in piena per quanto concerne ogni aspetto di cui si è discusso fino a qui.

Non si aspettava forse un gruppo così forte, oltre che così numeroso. Non dovrebbe rappresentare un problema se la chiave di lettura è che “a Napoli la differenza fra 14 e gli altri era evidente, qui il livello è altissimo”. Ma non ha potuto comunque nascondere il cantiere aperto e la necessità in questi giorni di una partita ogni tre giorni di ricorrere a un primo nucleo forte di ragazzi per dare una identità a questa Juve. Vale a dire: giocheranno forse gli stessi, poi ruoteremo per trovare fiato e provare gli altri.

Ma gli altri chi?

Su Bentancur l’investitura è stata forte da parte di Sarri che si è esposto. Non è un regista, ma sta studiando. Importante pure il fatto che Sarri non disdegna il sudamericano anche da mezz’ala. Versatile, giovane, ma che sembra aver convinto il tecnico toscano.

Più lavoro – a causa della profonda differenza col campionato olandese – per l’inserimento di De Ligt. Qui Sarri non ha potuto non sottolineare la pesantissima assenza di Giorgio. Da limitare con un “recupero di Rugani”, suo allievo a Empoli e in continua ricerca di spazio e fiducia.

E ci sarà spazio per tutti. Perchè la stagione sarà lunga, e perchè già Londra “abbiamo ruotato tanto i giocatori in modo da distribuire lo sforzo fra Europe League e Campionato”. 18 giocatori sopra i 2000 minuti, precisa Sarri, quasi a dire che chi ha mugugnato per le esclusioni non deve temere.

L’intelligenza di Khedira è forse una sorpresa, mentre il tecnico ha confermato l’intelligenza tattica e il sacrificio di Matuidi. In attesa del mercato (leggi Rabiot e Ramsey in evidente ritardo di condizione) la vecchia Juve è la base più solida da cui ripartire.

La chiusura su un confronto netto fra Napoli e Juventus era doverosa, innescata da un paio di domande. Morale di Sarri: magari la mamma non sarà d’accordo, ma il DNA juventino non è solo qualcosa che si legge sui giornali. Esiste e Maurizio ne sta avendo piena contezza.

Buon lavoro, Mister.

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