Ho difeso e continuo (seppur parzialmente, ora che il campionato è quasi finito) a difendere Mister Del Neri alla luce di una considerazione che non leggo in nessun giornale: siamo sicuri che in questa Juve il problema principale sia l’allenatore?
Cerchiamo di riordinare le idee, senza farci prendere da una naturale e logica rabbia, cieca rabbia che non fa ragionare e che fa prevalere un istinto. Ma con l’istinto non si va da nessuna parte in un complesso sistema quale quello del calcio.
Juventus-Chievo, terzultima di campionato. Una vittoria rilancerebbe i sogni dei bianconeri che si porterebbero a un solo punticino dalla zona europea. La Juve vince 2-0 e non esiste ragione al mondo per cui il risultato dovrebbe essere in pericolo. Pieno controllo della gara, 3-0 sfiorato a più riprese. Del Neri si gira verso la panchina e pensa a qualche cambio, così da dare maggior forza agli undici uomini in campo. Nell’ordine vede Storari, Traoré, Grygera, Bonucci, Salihamidzic, Giandonato e Toni. Ma di cosa stiamo parlando?
Discorso inverso. Fai in modo da pensare come un giocatore bianconero che in quel momento era in campo, a giocarsi quel 2-0. Sai che in panchina ci sono finiti quei nomi e ti senti al sicuro, o no? Pensi: ma che cambi potrebbe fare il mister, tanto me la gioco!
Sembrano due discorsi inutili, invece hanno una importanza capitale nell’economia di un gruppo e di una singola partita. Per poco, per pochissimo, il cambio di Toni non ha portato ulteriori 3 punti a Torino, dopo quelli presi a Roma contro la Lazio. Ma il resto dei cambi sarebbero stati inutili, giusto una perdita di tempo. Chi poteva dare infatti la scintilla? Chi poteva garantire una ricarica veloce in termini di corsa, di sostanza, soprattutto in mezzo al campo dove né Marchisio né Aquilani sono riusciti ad acchiappare una piena sufficienza?
Ecco perché non mi sento, ancora una volta, di dare tutte le colpe a Del Neri. Ecco perché non credo che sia lui il problema, lui che fino a Natale, in mezzo a mille difficoltà, era 2 punti dal Milan capoclassifica, con una serie di cadaveri fino a quel punto inutilizzati o quasi o, addirittura, utilizzati e ben figuranti. Ma come si può preparare una settimana di lavoro se i terzini si chiamano Grygera, Motta, Traoré e Grosso? Mischiati e sciolti, insieme non fanno un discreto terzino. E le idee di Del Neri vanno a farsi benedire.
Cosa può fare un tecnico, sia esso Lippi o Capello, tanto per citare due nomi, se il pacchetto arretrato, guidato da un imbarazzante Buffon, sbanda paurosamente per paura di prenderle… e quindi le prende regolarmente dal Parolo di turno o da Uribe o da qualche altro spazzino prestato al calcio? Se fino al 2-0 e anche dopo il 2-0 la Juve aveva premuto, con affanno, ma non era mai caduta nel maledetto tunnel dell’immobilismo, e poi decide di suicidarsi in appena 60 secondi, ma qual è la colpa di Del Neri?
Qualcuno avrebbe mandato in campo una formazione differente da quella effettivamente scesa sul terreno di gioco? Traoré ha giocato meno del 50enne impiegato di banca che il giovedì sera si fa una partitella con i vecchi amici di scuola. Grygera e Motta sono costantemente un valore aggiunto per gli avversari, ma non ci sono alternative (anche quel Salihamidzic…). Eppoi mi immagino cosa avrebbero scritto se avesse tolto uno fra Aquilani e Marchisio per far posto a Giandonato, reduce da Parma e certamente non il salvatore ultimo del centrocampo.
Il problema è evidentemente la rosa, su cui Marotta ha certamente delle colpe, ma pure delle attenuanti non di poco conto. I vari Storari e Barzagli, Bonucci e Aquilani, Pepe e Krasic, Quagliarella e Matri sono stati importanti. Al di là di qualche svarione di Bonucci, delle altalenanti partite di Krasic, su questi uomini c’è poco da discutere e attorno a essi dovrebbe essere costruita la prossima formazione. Il resto sono gli strascichi di imbarazzanti sessioni di mercato: da Grygera a Grosso per esempio, da Iaquinta a Amauri, passando per lo stesso Sissoko che giocati ad altissimo livello i primi sei mesi di Juve è poi scomparso. Mettendoci gli errori di Martinez e Motta, che reputo gli unici errori di Marotta per quanto mi riguarda.
Ora proviamo a fare un gioco: togli Del Neri e metti dentro chi vuoi tu. Avrebbe fatto un campionato diverso da quello che sta avviandosi alla conclusione? Siamo sicuri? Con gente scarica mentalmente, con un Vinovo che certamente influisce sulla condizione fisica (perché l’intelligenza suggerisce di scartare l’ipotesi “maledizione”) e con un CdA che capisce di tutto tranne che di calcio? Suvvia…
BianconeroVero dice:
Completamente d’accordo. Un conto è poter mettere dentro Ibra o Trezeguet, un conto è far scaldare il solo Toni perché il resto degli uomini non ti servono. Ricordi certe partite di campionato o di Coppa Italia quando Capello o Lippi potevano contare su una panchina che era più forte anche della seconda in classifica?
11/05/2011 — 09:45
IoJuventino dice:
Ricordo, ricordo molto bene @BianconeroVero!
11/05/2011 — 13:02
Paolo dice:
Le colpe ovviamente vanno divise. Giocatori probabilmente non all’altezza della storia della Juventus, alcuni acquisti e/o cessioni totalmente sbagliati e parecchi errori di gestione della partita, dei cambi e dei giocatori a propria disposizione.
Però il problema è anche questo: siamo sicuri che i vari giocatori di Chievo, Bologna, Bari, Brescia, Cesena, Lecce, Sampdoria e Parma fossero migliori di quelli della Juventus? E’ la parte bassa della classifica di serie A, e purtroppo con queste squadre i bianconeri hanno perso parecchi (decisivi) punti.
Chi storceva il naso sull’affidabilità di Motta, Traorè, Grygera, Grosso, Rinaudo e Martinez, e di Del Neri come allenatore, prima dell’inizio della stagione, non aveva tutti i torti!
11/05/2011 — 11:29
IoJuventino dice:
Assolutamente vero, @Paolo. Il problema, al solito, non è il valore assoluto, ma come costruisci una squadra. A Del Neri servivano ali forti, molto forti. Quando Krasic ha giocato a meraviglia e un terzino ha spinto a sufficienza (De Ceglie), la Juve volava. Numeri alla mano, ovviamente. Sulle cessioni avevo già detto qualcosa: i vari Diego, Giovinco, Trezeguet, Amauri e via così non è che stiano lottando per titoli e trofei, eh?!
Altra storia chi storceva il naso: se parti già con un pregiudizio, allora fatichi a costruire qualcosa. Quando venne Lippi nel ’94 dopo l’allontanamento di Montezemolo… vabbé, altri tempi!
11/05/2011 — 13:01
Carlo dice:
X Paolo
Sono daccordo con te circa il discorso fatto sul fatto che la valutazione della nostra rosa non va fatta solo in senso assoluto, ovvero rapportandola agli organici soprattutto delle milanesi ma soprattutto riguardo alle cosidette “piccole”.
In fondo è proprio contro di loro che abbiamo perso l’accesso alla Champion’s.
Va ricordato che il paragone con Inter e Milan è calzante solo fino a un certo punto, in fondo a parte un vago sogno autunnale la dirigenza ha sempre ammesso candidamente che l’obbiettivo era rientrare nell’europa che conta e che per lo scudetto le possibilità erano troppo poche in quanto il gap non poteva essere colmato in una sola stagione.
Riguardo a chi in estate ha subito criticato il discorso è molto aleatorio.
La maggior parte di quelli che hanno storto il naso erano tutti critici di professione, le cosidette “vedove di Moggi”.
Certo Rinaudo e Traorè lasciavano pià di un dubbio, ma erano prestiti secchi, giocatori portati per “riempire la panchina” a zero euro visto che di soldi non ce n’erano.
Meno motivati invece i dubbi circa Motta e Martinez.
Per chi segue il calcio non solo nel riestretto orticello della Juve e ha seguito lo scorso campionato del Catania il nome di Martinez non poteva che essere associato alla voce “grande acquisto”,.
L’uruguagio aveva disputato un campionato assolutamente strepitoso, non tanto dissimile tanto per dire da quello di giocatori che sono saliti tanto alla ribalta in questa stagione tipo Ilicic o via dicendo.
Si poteva semmai dissertare sull’entità dell’esborso dicendo che forse 12 milioni erano troppi ma di certo non si poteva nemmeno scendere troppo nella valutazione che comunque era di circa 10 milioni.
Di certo Martinez l’anno scorso non poteva essere assolutamente acquistato per 3 o 4 milioni e va detto che sulla sua attuale valutazione ha pesato non poco sia la sequela di infortuni sia il difficile ambientamento in una squadra troppo spesso in crisi di gioco.
Vi ricordate Melo l’anno scorso? Sembrava un bidone cosmico.
Riguardo a Motta io l’ho seguito sin dai tempi della primavera e di lui si è sempre parlato come di un giocatore dal grandissimo talento.
Quanto a Grygera e Grosso va ricordato che se sono alla Juve non è certo per volere di Marotta che ha tentato in tutti i modi di mandarli via, arrivando al gesto estremo di metterli fuori rosa.
Il primo è stato reintegrato quasi subito vista l’impossibilità di reperire un alternativa a Motta a poco prezzo sul mercato mentre il secondo è rimasto nel limbo insieme a Salihamidzic fino a che l’impressionante serie di infortuni ha costretto i dirigenti a ripescarli.
Se questi giocatori che sono tutti titolari di ingaggi importanti elargiti sciaguratamente dalla gestione Blanc avessero accettato di lasciare la Juve allora Marotta avrebbe avuto probabilmente le risorse per prendere qualche terzino di maggior spessore, non un campione certo ma almeno uno decente.
Quanto a Del Neri il suo è un discorso complicato.
Certo la stagione ha dato voce a chi aveva espresso certi dubbi sul suo conto ma chi ora va in giro vantandosi con un “io l’avevo detto l’estate scorsa” non dice tutta la verità.
Le critice su Del Neri era per lo più incentrate su un allenatore giudicato troppo difensivista.
Ebbene l’unica costante di una stagione piena di assurde incongruenze è stata l’estrema fragilità difensiva che ha oggettivamente poche spiegazioni logiche viste che Del Neri forse è troppo provinciale, forse è tatticamente poco duttile ma di certo è unaninemente considerato da chiunque capisco un minimo di calcio un maestro della fase difensiva.
Carlo
11/05/2011 — 13:02
IoJuventino dice:
Ottima analisi @Carlo. Ora sono però curioso di conoscere un nome secco per la panchina del prossimo anno!
11/05/2011 — 13:13
Carlo dice:
Ciao IoJuventino
Prendo spunto dalla tua riflessione sulla rosa in fondo all’articolo per tracciare un mio bilancio della scorsa campagna acquisti e quindi dell’operato di Marotta.
- Storati: un grandissimo acquisto, chi ha criticato la non bassa valutazione di un portiere già avanti con l’età dovrebbe solo vergognarsi, i suoi soldi se li è meritati tutti e se dovessimo venderlo per l’impossibilità di liberarci di Buffon di certo non ci rimetteremmo un euro. Grazie a dio che c’è Storari.
- Krasic: altro grandissimo acquisto. Forse il paragone con Nedved è troppo pesante ma sulle sue qualità non è lecito dubitare. La sua attuale flessione è figlia della necessità di riposare per la provenienza dal campionato russo. Certo non è pensabile che possa sempre saltare i difensori come birilli anche perchè in Italia le difese non regalano nulle e alla lunga le misure un po’ te le prendono ma è un uomo al 100% da Juve.
- Quagliarella: il dubbio che il suo infortunio abbia irrimediabilmente rovinato l’intera stagione della Juve fa capire da solo quanto sia stato importante. Il nostro Ibra. Un altro grandissimo acquisto.
- Bonucci: l’unico dubbio è che forse sia stato pagato un pochino troppo con quei 6/7 milioni più i 6 milioni della metà di Criscito. Ma oggettivamente una valutazione di almeno 10 milioni o poco più è corretta, quindi di certo non è stato strapagato. Se Bonucci ha avuto dei problemi è per una serie di fattori. In primo luogo la scarsità dei terzini ha lasciato troppo spesso i centrali in balia della tempesta, costretti a districarsi su continui cross che arrivavano in mezzo all’area senza nessun filtro. In secondo luogo credo che abbia pesato moltissimo su Bonucci la mancata crescita di Chiellini. Dal Chielli ci aspettavamo che facesse il definitivo salto di qualità passando dall’essere semplicemente un grande difensore all’essere un leader. Qui il Chiello è mancato e soprattutto con l’arrivo di Barzagli si è visto chiaramente quanto conti un elemento di esperienza che sappia guidare tutta la difesa. Un ottimo acquisto.
- Aquilani: il dubbio era che fosse sempre rotto e invece sotto questo profilo il suo ingaggio è stato un successone, praticamente ha giocato sempre o quasi. Il problema semmai è che ha confermato quella mancanza di personalità che ai tempi della Roma lo portò a perdere il confronto con De Rossi rispetto al quale tecnicamente non ha nulla da invidiare. Aquilani ha comunque l’attenuante di aver svolto un ruolo non propriamente suo, ovvero quello di regista e qui sta il principale ostacolo alla sua riconferma. Per come la vedo io Aquilani è fin troppo somigliante a Marchisio. Entrambi sono giocatori dai piedi buonissimi, assai portati a inserirsi e a segnare. Nessuno dei due però è un regista nè arretrato nè avanzato anche se Aquilani vanta una certa visione di gioco e questo gli consente di adattarsi. Il suo ingaggio va comunque ascritto alla voce “grandi colpi” in quanto non è costato un euro e in caso il Liverpool non voglia concedere a Marotta una giusta valutazione (10-12 milioni) rispetto alla clausola fissata (16) lo si può lasciare libero.
- Pepe: in troppi si erano affrettati a bollarlo come “non da Juve”. Dovrebbero tacere per sempre. Non è un fenomeno ma è uno di quei giocatori che tutti gli allenatori vorrebbero avere. Tatticamente onnivoro. Durante l’anno ha fatto il terzino e l’ala , a destra come a sinistra. Il piede non è nemmeno di granito come dimostrano alcuni gol e calci di punizione di pregevole fattura. Opione personale è che sia il giocatore della Juve che batte meglio i calci d’angolo. Un ottimo acquisto.
- Motta: la più grande delusione in assoluto, da lui mi aspettavo veramente molto di più, ha mezzi tecnici evidenti. Evidentemente è uno di quei giocatori destinati a fare carriera nelle medio piccole dove la maglia pesa molto di meno. Un errore di mercato ma anche una scommessa che un anno fa valeva la pena di fare.
- Martinez: anche lui una delusione ma a differenza di Motta ha molte più attenuanti. I guai fisici non l’hanno mai mollato. Nel momento in cui sembrava stesse per sbocciare si è fatto male in maniera davvero pazzesca contro il Milan rimediando una tacchettata che gli ha rotto il metatarso. Quando è rientrato la Juve era già nella spirale della crisi e questo ha definitivamente affossato il suo inserimento. Il fatto che comunque sia un giocatore di talento viene certificato dal fatto che a differenza di alcuni presunti fenomeni acquistati nella gestione Blanc ci siano già diverse squadre interessate a un suo acquisto (si parla di Fiorentina). Per lui vale il discorso di Melo. Anche Martinez come Motta è una scommessa che è troppo facile bocciare col senno di poi.
- Rinaudo e Traorè: erano finiti i soldi e serviva gente per riempire la panchina, fosse riuscito Marotta a vendere certi “polmoni” ereditati da Blanc probabilmente sarebbero arrivati giocatori assai più affidabili ma anche costosi, torneranno a casa loro e non ci saranno costati nulla.
Particolare menzione va fatta al mercato di gennaio per quanto riguarda l’operato di Marotta.
- Matri: un grandissimo acquisto al pari di Quagliarella. Marotta è riuscito a prendere un giocatore che non ha nulla da invidiare a Pazzini e non l’ha pagato un euro col prestito coperto dalla metà di Ariaudo. Anche la valutazione del riscatto non è per niente esagerata a cospetto del valore del giocatore soprattutto se si considera che il pagamento sarà triennale. Un capolavoro
- Barzagli: anche lui è stato uno di quelli accolti con troppi e frettolosi mugugni da parte di quelli juventini-interisti che ragionano come Moratti riguardo al valore di un giocatore. Marotta ha mandato via un 34enne (Legrottaglie) per prendere un giocatore di 2 anni più giovane, di grande esperienza e personalità che ha riempito il buco di leadership in difesa. Un grande acquisto ad appena 250 mila euro.
- Toni: idem come per Barzagli per quanto riguarda l’accoglienza dei tifosi. E’ arrivato completamente gratis e si è ridotto lo stipendio pur di venire in bianconero. Si è presentato col Napoli segnando un gol regolarissimo ingiustamente annullato (uno dei tanti torti arbitrali di quest’anno per una Juve che non ha certo il trattamento della Roma) e tutte le volte che è stato chiamato in causa ha fatto il suo, ultimo episodio lunedì con quel bellissimo colpo di testa stampatosi su palo (lui sì che è stato sfortunato non come Chiellini che deve ancora spiegarmi come ha fatto a non mandarla dentro da 10 cm davanti alla lina di porta). Piuttosto avanti con l’età ma con un solo anno di contratto. L’anno prossimo verrà utilissimo come attaccante di scorta tutte le volte che servirà un bisonte che sappia fare a sportellate e che non si lamenta di essere riserva.
Carlo
I vari e Barzagli, e e Matri sono stati importanti.. Il resto sono gli strascichi di imbarazzanti sessioni di mercato: da Grygera a Grosso per esempio, da Iaquinta a Amauri, passando per lo stesso Sissoko che giocati ad altissimo livello i primi sei mesi di Juve è poi scomparso.
11/05/2011 — 13:49
IoJuventino dice:
P E R F E T T O @Carlo! Sottoscrivo tutto, soprattutto Storari e Pepe!
11/05/2011 — 14:21
Carlo dice:
Un nome per la panchina del’anno prossimo?
Il mio preferito è sempre stato Spalletti me è blindato.
Tra quelli papabili?
Villas Boas o Van Gaal.
Conte e Mazzarri sono scelte obbligate dall’impossibilità di confermare Del Neri.
Carlo
11/05/2011 — 13:56