Quando da bambino sogni il calcio, il pensiero è sempre rivolto alle prodezze, al tifo sfrenato, alla gioia immensa di esultare per una vittoria.
A quanto pare non è più così. I soldi hanno spostato ogni cosa conosciuta, sopprimendo credo e passione per la pura cifra che ogni mese viene versata in banca. E senza falso moralismo, viste le cifre che girano, c’è pure da capirne il senso.
Ma non vogliamo mollare e allora proviamo a ragionare su questa comunque infima direzione.
Sei già ricco, per non dire ricchissimo, nei prossimi anni guadagnerai cifre che i comuni mortali nemmeno si sognano. Dove sono finite allora le tue motivazioni? E un minimo di senso d’orgoglio nel lasciare un segno tangibile nello sport che ti ha già fatto diventare ricco, per non dire ricchissimo?
Su questa base farei le scommesse di Dybala e Higuain. Gente tosta, gente che sa come si gioca a calcio. Gente che ha già vinto, gente che conosce anche benino le dinamiche in casa Juve.
Due casi opposti, per carità.
Di Dybala Nedved ha già detto come manchi al ragazzo il senso del sacrificio, la dimensione d’atleta. Lo disse due anni fa, si è ripetuto in privato l’anno scorso, e questo forse giustifica il motivo per cui il ragazzo è comunque sul mercato. Ma la Joya motivata e recuperata è molto più che una risorsa, è appunto un gioiello che Sarri può ampiamente sfruttare a suo vantaggio. Perché “u picciriddu” (“il piccolino”, come lo chiamavano a Palermo) ha già dimostrato di poter stare a certi livelli, e di spostare equilibri. La cavalcata che ci portò dal fallimento di Sassuolo allo scudetto contro ogni statistica qualche anno fa porta la sua firma. Io gli affiancherei un motivatore, uno psicologo. E fossi in Dybala, sarei io stesso ad affiancarmi a un professionista della mente: evidentemente qualche messaggio di Del Piero non è proprio arrivato.
Discorso differente per Higuain, il cui carattere non è certamente fra i più forti. Amici del Pipita confermano come una già poca voglia di rinunciare alla buona cucina si è unita al dispiacere di lasciare la Juve esattamente un anno fa. Depressione sportiva, la chiamerebbe qualcuno. Il punto è che un Pipita motivato ci farebbe comodo. Farebbe comodo a Sarri che forse ne conosce più di tutti i benefici. Sta al ragazzo. E i segnali di testardaggine nel volersi giocare le carte accanto a CR7 giocano a suo favore.
Certo sono due scommesse pesanti. Il Dybala dello scorso anno è molto più che deludente, pur lontano dalla porta, pur tuttocampista per scelta di Allegri. E l’Higuain di Milano o Londra certamente non vale la scommessa. COn il rischio di non avere altre alternative in rosa qualora fallissero miseramente da qui a gennaio.
Ma cosa sarebbe la vita senza rischio?