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Dal campo

Bologna – Juve 0 – 2 SARRIpiglia?

La Juve vince, ma non convince. Dipende da Sarri? Pancia piena? Mancanza di stimoli?

Vittoria importantissima della squadra di Sarri, e – a tratti – sembrerebbe proprio una squadra di Sarri. Nel senso che i ragazzi non hanno dimostrato sul campo che sono contro il tecnico, come alcuni grandi esperti asserivano.

Tuttavia rimangono ancora tanti problemi da risolvere, sicuramente tattici dove Sarri può e deve intervenire velocemente, e ovviamente caratteriali e, dove Sarri deve migliorare e dove anche i ragazzi devono dimostrare molto di più di quanto fatto finora.

Difficilissimo leggere questo anno. Le potenzialità della rosa sono enormi, al netto di infortuni (tutti da capire) e cattiva forma atletica. Sarebbe ridicolo discutere il tasso tecnico affidato al tecnico. Quindi quali le cause di questa altalena di prestazioni e risultati?

Mettendo da parte Sarri, che meriterebbe un articolo a sé, il focus deve rimanere sui ragazzi.

A stipendio alto dovrebbe corrispondere alto impegno prima dal punto di vista atletico e poi dal punto di vista tecnico. Questo sta evidentemente mancando e la cosa sorprende in negativo.

Mancanza di stimoli? Non lo comprenderò mai, e l’integrità e la serietà di allenamento di CR7 (che ha raggiunto il superato miliardo di guadagno) dovrebbe spronare tutti gli altri a dare il meglio e ciò non sta accadendo.

Dipende da Sarri?

Ovviamente sì, ma ovviamente anche no.

Pancia piena? Ma dai – come direbbe il buon Giampiero Mughini: come si fa ad avere la pancia piena di vittorie? Inconcepibile, certamente non da Juve.

Guardando le partite, salta all’occhio che spesso alcuni hanno pensieri diversi dal match in corso e dagli allenamenti. La maglia della Juve non viene sempre onorata. Ha già pagato Allegri (che aveva chiesto una sorta di rivoluzione sul mercato della rosa, e fin qui aveva ragione), pagherà Sarri per cui vale il prosieguo felice della stagione. Felice vuol dire vittoria. Le prime due Coppe sono volate via, a Roma e Napoli, in modo alquanto ridicolo. Restano scudetto – imprescindibile – e la “maledetta”.

Senza questi due trofei, cambiare sembra inevitabile. E non serve un tattico: serve un motivatore e un manager vero.

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