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Roma – Juventus 2 – 2 Punti persi o punto guadagnato?

Punto guadagnato, o due persi?

L’andamento della partita suggerirebbe che si è trattato di un buon punto guadagno, a fronte dell’uomo in meno e della partita sotto la sufficienza per ritmo, idee e gambe. La situazione invece in cui grava la Roma griderebbe alla mancanza di due punti abbondantemente alla portata di questa Juve.

Aggrappati alla fame incredibile di CR7, la seconda uscita in campionato di Andrea Pirlo non ha fatto segnare i progressi sperati. Anzi.

Come un morbo che adesso fa paura, è tornato il vizio maledetto di girare palla all’indietro per gran parte delle manovre, con Tek che ha toccato forse più palloni degli attaccanti, per dire. Questo a dimostrazione come il centrocampo sia stato artefice di un disastro, più che prova opaca.

McKennie assente in fase di costruzione. Rabiot che ha dovuto faticare, preso sempre in mezzo a un raddoppio e proprio da una fase convulsa è nata la sua seconda ammonizione. Comunque, non il peggiore in campo.

Piuttosto preoccupa la mancanza di spinta di Cuadrado. Per dire, molto meglio quando è entrato Douglas Costa la cui foga forse vuol significare anche il tentativo di convincere Pirlo di una voglia di rivalsa. Il colombiano è apparso fuori ruolo (meglio a destra che a sinistra) e frenato, forse da compiti tattici. È stata una delle chiavi di volta dello scorso campionato, pedina da recuperare.

Mentre sembra già incredibilmente recuperato Danilo, autore dell’assist del 2-2 e di una prova convincente. Saltato solo una volta da Spinazzola, ha difeso, coperto e spinto.

In un modulo ancora da capire bene, Kulusevski si è mosso bene, ma dobbiamo impararne a sfruttare un delicato sinistro e un dominio fisico che può risultarci utilissimo in certe fasi di partita. Come accaduto in passato, l’errore che Pirlo non deve commettere è allontanarlo troppo dalla porta, visto che ieri non è mai andato al tiro.

Morata e CR7 si sono molto alternati spalle alla porta a ricevere palla fra le linee, ma stavolta la Roma non ha concesso verticalizzazioni, né Rabiot e McKennie hanno cercato mai davvero linee verticali. Così il povero Ramsey si è dato da fare nel deserto assoluto. Meglio con l’ingresso di Arthur e Bentancur, nella sensazione che almeno uno dei due deve essere sempre presente per dare un po’ di ragionamento alla manovra. Specie il brasiliano che non giocava da 6 mesi, ma è apparso voglioso e in palla. A sentire Pirlo questa Juve non ha registi, ma Arthur sembra avere i crediti per provarci.

Urge, probabilmente, l’ingresso di Dybala. Mentre per Morata occorre pazienza.

Aggettivi finiti per CR7. Corre più di tutti, strappa, si carica la squadra sulle spalle, e continua su ritmi di marcature impressionanti. Con meno sfuriate difensive e meno rincorse su servizi improponibili dal centrocampo potremmo sfruttarne l’incisività in area sui cross, e qualche numero alla ricerca dei tiri da fuori.

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