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Sarri ha comunque vinto, nonostante le condizioni di questa Juve

Disse il Presidente Agnelli “negli almanacchi c’è scritto chi ha vinto, non ci sarà scritto stagione durissima e buon piazzamento”, per cui con la coerenza che si deve a questo ragionamento non possiamo non esultare per l’ennesima vittoria.

Ennesima è un termine comunque che sta confondendo gli juventini poco attenti. Sono 9 consecutivi, dopo la distruzione Calciopoli ai danni di una delle corazzate più incredibili costruite da Moggi e Giraudo. E vincere non è scontato. Ripetersi è eccezionale. Qui invece sono 9 consecutivi.

Non apriremo alcun ragionamento su Sarri, né tatticamente né da un punto di vista estetico. Ma vogliamo solo sottolineare le condizioni della rosa che Sarri si è trovato in mano e con la quale ha comunque vinto un campionato in largo anticipo, permettendosi 8 punti nelle ultime 7 giornate di campionato.

Proviamo a ragionare reparto per reparto, escludendo quello dei portieri dove non c’è nulla da evidenziare, tranne che difficilmente scopriremo responsabilità grosse da parte di Tek e Buffon per gli oltre 40 gol subiti.

Nel reparto arretrato contiamo De Ligt e Bonucci come abili e arruolati. Poi il vuoto assoluto. Alex Sandro indisponente, possiamo contare solo qualche partita buona, il resto insufficienti, tanto da interrogarsi sulla sua voglia di sudare la maglia nella prossima stagione. Danilo ben al di sotto di una sufficienza che, visto il prezzo, e la rinuncia a Cancelo, era il minimo raggiungibile. De Sciglio desaparecido. E qui finiscono i terzini, dove il migliore è stato un sorprendente e disciplinato Cuadrado reinventato da Sarri sulla linea destra bassa (come a inizio carriera), e risultato uno dei migliori in assoluto in questa stagione. Chiellini out. Rugani impresentabile. Per Demiral c’è invece il rimpianto di non averlo avuto nel momento in cui aveva dimostrato la massima crescita. Risultato? Un mezzo miracolo aver portato a bordo la stagione.

A centrocampo sottolineiamo l’insussitenza di Khedira, fresco di rinnovo, forse strategico in vista di una cessione. Insufficiente Matuidi, ma il ragazzo di più non può offrire. Completamente a vuoto Ramsey da cui ci si aspettava qualità e gol, e di cui registriamo solo il gol importante all’Inter e poi davvero poco, molto poco. Tanto che se finisse sul mercato nessuno si strapperebbe i capelli. Discorso analogo per Bernardeschi per cui almeno annotiamo i minuti in campo, più sulla linea degli attaccanti. E quindi restano Pjanic, un maturo Bentancur e un ottimo Rabiot certamente nella seconda parte della stagione. Reparto completamente da ricostruire, in cui servono innesti nuovi, di qualità e sostanza.

In attacco Douglas Costa ha giocato le sue 5 partite. Non si discute la qualità del ragazzo, ma i numerosi infortuni sono evidentemente dovuti a scarsa vita d’atleta. E non possiamo permetterci questo tipo di risorsa. Higuain è ormai alla fine della sua carriera e non ha futuro nella Juve, nonostante ci serva esattamente un Higuain. Certamente la sua peggiore stagione in bianconero, con pochi numeri e scarse prestazioni, anche se quelle poche volte ha provato a dare un buon contributo alla causa. Restano CR7 e Dybala e la loro stagione mostruosa su cui abbiamo basato l’intero successo dello scudetto.

Letta cosi, sembrerebbe anche esagerato addossare colpe a Sarri che oggettivamente si è trovato in mano una squadra qualitativamente debole, o con prestazioni al di sotto delle aspettative. Sicuramente zero ricambi. E da queste oggettive osservazioni bisogna ripartire con forza operando sul mercato in maniera intelligente, ma soprattutto efficace. Pena la perdita dell’immenso vantaggio acquisito prima con Conte e poi con Allegri. E su queste basi la vittoria assume più valore per le difficoltà interne in cui si è giocato.

A Sarri semmai è imputabile la non incisività dal punto di vista del carattere, dove le fragilità difensive sono lo specchio più evidente. Siamo meno forti mentalmente, o meno concentrati. In ogni caso un guaio grosso, che ha portato non a perdere le ultime di campionato (inutili), ma a subire rimonte e ad avere la costante sensazione di poter perdere il vantaggio, contro chiunque, in qualunque momento. Non esattamente il DNA bianconero.

Resta il fatto che in simili condizioni abbiamo portato a casa il nono scudetto consecutivo. Con Sarri in panchina. Miracoloso.

Non potrà pero bastare il prossimo anno. Certamente, non è nemmeno lontanamente sufficiente se vogliamo portare in bacheca un trofeo internazionale che ora è diventato quasi un obbligo. Per suggellare un ciclo che sembra infinito.

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